Durante il secondo conflitto mondiale l'isola venne usata come prigione per i coreani e cinesi catturati ed obbligati a svolgere quel lavoro di miniera prerogativa dei giapponesi abitanti dell'isola (che finirono arruolati).
Al termine della guerra, i lavoratori fecero ritorno alla miniera della Mitsubishi (proprietaria della miniera) e l'esigua superficie di Hashima arrivò a contare una delle più alte densità di popolazione al mondo ma, a causa dell'aumento della richiesta di petrolio al posto del carbone, le estrazioni cessarono del tutto. La Mitsubishi decise di chiudere la miniera completamente nel 1974 e dopo soli quattro mesi l'isola venne completamente abbandonata. Come lo è ancora oggi a distanza di quarant'anni.
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