venerdì 27 marzo 2015

L'isola di Hashima in Giappone

A circa 15 chilometri dal porto di Nagasaki, si staglia l'isola di Hashima, nota anche come Gunkanjima ossia"isola della nave da guerra", per la somiglianza della sua forma con la corazzata Tōsa, imponente nave da guerra del secondo conflitto mondiale.

Nel 1800 il legno, che era il principale combustibile in Giappone,iniziò a scarseggiare ed il carbone diventò la migliore alternativa. Così l'isola venne sfruttata al meglio per la presenza di un giacimento di carbone. L'attività di estrazione iniziò nel 1887 e non conobbe sosta fino al 1974.
Durante il secondo conflitto mondiale l'isola venne usata come prigione per i coreani e cinesi catturati ed obbligati a svolgere quel lavoro di miniera prerogativa dei giapponesi abitanti dell'isola (che finirono arruolati).
Al termine della guerra, i lavoratori fecero ritorno alla miniera della Mitsubishi (proprietaria della miniera) e l'esigua superficie di Hashima arrivò a contare una delle più alte densità di popolazione al mondo ma, a causa dell'aumento della richiesta di petrolio al posto del carbone, le estrazioni cessarono del tutto. La Mitsubishi decise di chiudere la miniera completamente nel 1974 e dopo soli quattro mesi l'isola venne completamente abbandonata. Come lo è ancora oggi a distanza di quarant'anni.








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